lunedì 10 dicembre 2012

Il motivo per cui i negazionisti climatici non hanno credibilità scientifica

Da “Desmogblog”. Traduzione di Massimiliano Rupalti.

Guest post di  James Lawrence Powell.*

I sondaggi mostrano che molte persone credono che gli scienziati sostanzialmente siano in disaccordo sul fatto che il riscaldamento globale sia causato dagli esseri umani. Lo standard aureo della scienza è la letteratura peer-reviewed. Se c'è disaccordo fra gli scienziati, basandosi non sulle opinioni ma sulle prove concrete, lo si troverà nella letteratura peer-reviewed. Ho fatto una ricerca nel Web della Scienza di articoli scientifici peer-reviewed pubblicati dal gennaio 1991 al 9 novembre 2012 che aveva con parole chiave le frasi “global warming” o “global climate change”. La ricerca ha prodotto 13950 articoli. Vedi la metodologia.


Ho letto ogni combinazione di titoli, riassunti ed interi articoli necessari ad identificare articoli che “respingono” le origini umane del riscaldamento globale. Per essere classificati come di rifiuto, un articolo doveva chiaramente ed esplicitamente dichiarare che la teoria del riscaldamento globale è falsa o, come accaduto in pochi casi, che qualche altro processo spieghi meglio il riscaldamento osservato. Articoli che dichiaravano meramente di aver trovato alcune discrepanze, qualche errore minore, qualche ragione per il dubbio, non li ho classificati fra quelli che respingono il riscaldamento globale. Articoli su metodi, paleoclimatologia, mitigazione, adattamento ed effetti accettano implicitamente che il riscaldamento globale si causato dagli esseri umani e di solito era evidente dai soli titoli. Anche John Cook e Dana Nuccitelli hanno rivisto e classificato alcuni di quegli articoli, mentre John ha fornito un impagabile consulenza tecnica. 

Questo lavoro segue quello della Oreskes (Science, 2005) che ha cercato articoli pubblicati fra il 1993 ed il 2003 con la frase chiave “global climate change”. La Oreskes ha trovato 928 articoli, ha letto il sommario di ognuno e li ha classificati. Nessuno di essi rifiutava il fatto che il riscaldamento globale fosse causato dall'uomo. Usando i suoi criteri e i suoi archi temporali, ho ottenuto lo stesso risultato. I negazionisti hanno attaccato la Oreskes e le sue scoperte, ma queste hanno tenuto. 

Alcuni articoli sul riscaldamento globale potrebbero usare altre parole chiave, per esempio “climate change” senza il prefisso “global”. Ma non c'è ragione di pensare che la percentuale di quelli che rifiutano il riscaldamento globale sarebbe di tanto maggiore. La lista di articoli che rifiutano il riscaldamento globale è qui. I 24 articoli sono stati citati per un totale di 113 volte su un periodo di quasi 21 anni, per una media di circa 5 citazioni ciascuno. Questo in confronto ad una media di circa 19 citazioni di articoli che parlano di “riscaldamento globale”, per esempio. Quattro degli articoli di rifiuto non sono mai stati citati; quattro hanno citazioni in doppia cifra. Il più citato ne ha 17. Di una cosa possiamo essere certi: se uno di questi articoli avesse avuto la bacchetta magica per smentire che il riscaldamento globale sia causato dall'uomo, quell'articolo sarebbe stato il più citato della storia della scienza. 



Gli articoli hanno un totale di 33.690 singoli autori. I primi 10 paesi rappresentati, nell'ordine, sono Stati Uniti, Inghilterra, Cina, Germania, Giappone, Canada, Australia, Francia, Spagna e Olanda (il grafico mostra i risultati fino al 9 novembre 2012). I negazionisti del riscaldamento globale sostengono spesso che il pregiudizio impedisca loro di pubblicare in riviste di peer-review. Ma 24 articoli in 18 diverse riviste, che collettivamente  affrontano diversi argomenti contro il riscaldamento globale, evidenziano che questo è falso. Gli articoli che rifiutano il riscaldamento globale possono essere pubblicati, ma quelli che lo sono stati hanno ricevuto ben poco sostegno o nota, persino dai negazionisti. Alcuni negazionisti sono diventati famosi per via di interviste sui giornali, audizioni al Congresso, conferenze di critici del cambiamento climatico, libri, lezioni, siti Web e cose simili. I loro nomi sono piuttosto rari fra gli autori degli articoli di rifiuto. Come quegli autori, i principali negazionisti non hanno prove tanto importanti da smentire il riscaldamento globale. 

Chiunque può ripetere questa ricerca e postare le proprie scoperte. Altri revisori potrebbero avere standard leggermente diversi dai miei ed ottenere un diverso numero di articoli di rifiuto. Ma nessuno sarebbe in grado di giungere ad un conclusione diversa, visto che una sola conclusione è possibile: all'interno della scienza, il negazionismo non ha virtualmente influenza. La sua influenza è invece sui media fuorviati, sui politici troppo desiderosi di negare la scienza per i propri interessi e per un pubblico ingenuo. Gli scienziati non sono in disaccordo sul fatto che il riscaldamento globale sia causato degli uomini. E' il paradigma dominante della scienza del clima, nello stesso modo in cui la tettonica a placche è il paradigma dominante della geologia. Sappiamo che i continenti si muovono. Sappiamo che la Terra si sta scaldando e che le emissioni di gas serra da parte degli esseri umani ne sono la causa principale. Questi sono fatti conosciuti sui quali virtualmente ogni scienziato che pubblica è d'accordo. 

Jim Powell è stato presidente di musei e college ed è stato membro del National Science Board per 12 anni, designato inizialmente dal presidente Ronald Reagan e in seguito dal presidente George H. W. Bush.

* La versione originale è stata aggiornata per indicare un ulteriore studio.