lunedì 8 dicembre 2014

Sovrappopolazione e fattore struzzo

DaTransition Voice”. Traduzione di MR



Di Richard Reese

by Richard Reese
by Richard Reese
by Richard Reese
Garrett Hardin è stato un ragazzo che non solo ha pensato molto, ma ha potuto pensare anche bene. Ho recentemente scoperto un libro di Hardin di cui non avevo sentito parlare, Il Fattore Struzzo: la Miopia della Sovrappopolazione (1998). Hardin è stato una miscela interessante fra un conservatore ecologico ed un conservatore politico che odia la crescita che detestava gli economisti. Ho sperato che questo libro avrebbe fornito spunti freschi sul problema difficile ed urgente della sovrappopolazione.

Spaventato

Dopo che è stato pubblicato Vivere entro i Limiti nel 1993, i critici hanno osservato che Hardin si lamentava della sovrappopolazione ma che non forniva un rimedio. Hardin ha ammesso che era stato intimidito dal tabù esplosivo sul tema, che incenerisce qualsiasi sognatore che fa una gaffe su di esso, predicando stupidamente il buon senso. Così,c'è  il fattore struzzo – non toccare mai problemi ad alta tensione circondati da scheletri bruciacchiati. Non si può vincere, quindi seppelliamo la testa nella sabbia e buona giornata! C'è una fantasia diffusa, inculcataci da miti culturali, secondo cui la nostra società è guidata dalla ragione ed elevata da principi morali. E' una sciocchezza, ma ci rimane difficile vederlo. Molta gente passa tutta la vita, triste vittima della tragedia dei consumatori – miti potenti che ci spingono a passare la nostra vita lavorando per muovere quante più cose possibili dalla natura alle discariche, di modo da guadagnare il rispetto del gruppo dei nostri pari, che soffre della stessa isteria di massa. I consumatori ben allenati non mettono mai in discussione i miti ad alta tensione.

La società moderna è concentrata sull'individuo, non sulla comunità o sull'ecosistema. Tutto ciò che importa sono io. Se posso guadagnarmi la posizione e il rispetto annientando le foreste o la pesca, o spingendo il clima del pianeta fuori equilibrio, lo farò. Non mi importa di lasciarmi dietro un deserto per le future generazioni. Naturalmente, se le future generazioni potessero votare oggi, o se fossimo cresciuti in una cultura sana, il nostro mondo sarebbe radicalmente diverso e di gran lunga più sano.

Tabù di ieri e di oggi

Hardin era affascinato dal potere velenoso dei tabù ed ha invitato un marziano immaginario nel suo libro, per osservare la nostra società come una creatura esterna che ragiona in modo oggettivo (avrei voluto che avesse usato un essere umano dal futuro). I due hanno esplorato nozioni imbarazzanti che faranno contorcere e ringhiare alcuni lettori. Ci forniscono lezioni forti sulla potente presa al collo che i tabù hanno sulla nostra capacità di pensare. I tabù rendono molte idee di buon senso inaccessibili, limitando gravemente la nostra libertà di pensare, spingendo molti a vivere come dei bambini di due anni, psicopatici ecologici, o come compratori cronicamente depressi. I tabù variano da luogo a luogo e da tempo a tempo. Mi ha sorpreso vedere che Hardin ha nominato l'aborto solo una volta, riguardo una citazione del 1886, descrivendo una situazione in cui l'aborto era legale, ma la contraccezione no. In quello scenario, molti medici hanno scelto di infrangere la legge fornendo contraccettivi.

E' importante capire che molte culture selvagge avevano costumi che incoraggiavano la stabilità della popolazione. La loro costante sopravvivenza dipendeva completamente dal cibo proveniente dai selvaggi ecosistemi circostanti e troppe bocche portavano a problemi dolorosi. La loro massima preoccupazione era la salute e la stabilità della comunità, non i capricci dei singoli. Condividevano e cooperavano. Era ovvio per loro che la capacità di carico del loro ecosistema avesse dei limiti reali. Per noi, che viviamo in un temporaneo paese delle meraviglie di supermercati, i limiti sono difficili da immaginare – finché non ci andiamo a sbattere. L'emergere dell'agricoltura ha ridefinito la capacità di carico, che variava di anno in anno, a seconda del raccolto. I limiti di procreazione si sono indeboliti o sono svaniti. Hardin citava Tertulliano, un pensatore cristiano tunisino del terzo secolo, che era spaventato dalla miseria della sovrappopolazione (quando la popolazione globale era di 150 milioni):

Mentre le nostre richieste diventano maggiori, le nostre lamentele contro l'inadeguatezza della natura vengono sentite da tutti. I flagelli della pestilenza, della carestia, delle guerre e dei terremoti sono giunte ad essere viste come delle benedizioni dalle nazioni sovraffollate, visto che servono ad allontanare la crescita lussureggiante della razza umana. 

Come Tertulliano, il reverendo Malthus (1766-1834) è anch'esso vissuto in un'era di crescita turbolenta ed è diventato un noto eretico per aver ricordato alla società l'esistenza di una capacità di carico. Duecento anni dopo, resta fortemente detestato, prevalentemente da gente che non lo ha mai letto, perché ha indicato un problema ad alta tensione, un tabù. Mai, mai e poi mai suggerire che ci sono limiti alla crescita! La crescita perpetua su un pianeta finito è ovviamente impossibile, ovviamente folle e follemente distruttiva. La crescita sostenibile è un ossimoro. Ma pochi miti sciocchi sono più potenti. Ci viene costantemente ricordato che la crescita perpetua è lo scopo della vita. Cresci o muori! La nostra religione ufficiale è la Crescita Per Sempre. I credenti fanatici vengono chiamati ottimisti, e l'ottimismo è “buono”. Hardin non era d'accordo: “All'attuale tasso di crescita della popolazione, è difficile essere ottimisti sul futuro”. Riguardo alla popolazione, la nostra cultura afferma due diritti simultaneamente:

  1. Diritto alla vita. L'ONU sentenzia che “ogni uomo, donna e bambino ha il diritto inalienabile di essere libero dalla fame e dalla malnutrizione”. 
  2. Diritto alla libertà riproduttiva senza limiti. “Ogni donna ha il diritto – forse con il consenso del (dei) compagno (i) – di determinare quanti bambini vuole mettere al mondo”. 

Non esistono diritti naturali, i diritti sono invenzioni legali. Notate che questi due diritti sacri non sono accompagnati da responsabilità sacre.

Libertà di sbagliare

Hardin ha concluso che la sovrappopolazione non sarà risolta da scelte volontarie di singole famiglie. In un mondo finito, la libertà incondizionata è intollerabile. La sopravvivenza è obbligatoria, la libertà non lo è. Le soluzioni efficaci dovrebbero essere basate su norme comunitarie sensibili, prodotte idealmente da una politica di “mutua coercizione, sulla quale si concorda mutualmente”. I nostri antenati selvaggi generalmente hanno avuto successo nel fare questo, perché le loro culture vedevano i limiti come perfettamente normali, non come draconiani. Hardin sapeva che “coercizione” è una parola oscena in una cultura che venera l'individualismo, ma ha notato che ci sottomettiamo alla coercizione quando ci fermiamo ad un semaforo o quando andiamo in bici sul lato destro della strada. La coercizione spesso è reciproca. I soldi sono coercizione. Ci sono molte cose che faremmo con entusiasmo per i soldi che non faremmo mai gratuitamente. Veniamo spesso forzati da niente di più di un dolce “mi raccomando”. Hardin pensava che un governo mondiale fosse impossibile, perché non c'è un''unica cultura mondiale. Cercare di far andare d'accordo su tutto culture diverse è una sfida per i sostenitori del multiculturalismo. A causa di questo, Hardin non ha offerto nessuna soluzione facile per il mondo. Ogni cultura dovrà progettare il proprio metodo per limitare la popolazione. I dilemmi non hanno soluzioni, ma i problemi sì. La sovrappopolazione è a malapena un problema temporaneo e ci sono due soluzioni:


  1. Possiamo fare un tentativo di buon senso per vivere al di sotto della capacità di carico.
  2. Possiamo nascondere la testa sotto la sabbia, non fare nessun tentativo per influenzare il futuro e lasciare che la Grande Madre natura faccia impietosamente il lavoro sporco. 


L'approccio di buon senso risparmia un sacco di usura all'ecosistema e rende la vita di gran lunga meno infernale. Viene entusiasticamente appoggiato dagli spiriti delle future generazioni.

Pubblicato originariamente su What Is Sustainable.

– Richard Reese, Transition Voice

Ovviamente, trattasi di fattore struzzo, non di fattore ostrica... (Grazie a Luca per la segnalazione tempestiva) MR