sabato 1 agosto 2015

Grafico del giorno: terreno agricolo mondiale pro capite 1961-2012

DaDesdemona Despair”. Traduzione di MR (via Maurizio Tron)

L'agricoltura mondiale sarà in grado di sostenere una popolazione umana di 12 miliardi di persone nel 2100? La risposta riguarda in gran parte quanto terreno c'è a disposizione per coltivare. Sfortunatamente, l'area di terreno coltivabile del mondo sta declinando ad un tasso enorme. La Convetion dell'Onu per Combattere la Desertificazione (UNCCD) stima che “ogni anno va perso terreno pari a 12 milioni di ettari, equivalente alla Bulgaria o al Benin”. (Desertificazione pdf, p. 12)


Cause della desertificazione

Questa perdita di terreno coltivabile è causata dagli esseri umani che distruggono il suolo e provocano l'abbassamento delle falde acquifere:

Nei paesi in cui le principali risorse economiche dipendono da attività agricole, ci sono poche fonti alternative di reddito, o nessuna. Il suolo viene danneggiato dall'uso eccessivo quando gli agricoltori trascurano o riducono i periodi di maggese, che sono necessari per permettere al suolo di recuperare abbastanza da produrre abbastanza cibo per sfamare la popolazione. Ciò a sua volta causa la perdita di materia organica da parte del suolo, limitando la crescita delle piante e riducendo la copertura di vegetazione. Il suolo nudo è più vulnerabile agli effetti dell'erosione. Quattro attività umane ne sono le cause più dirette:


  • L'eccessiva coltivazione esaurisce i suoli;
  • L'eccessivo allevamento rimuove la copertura di vegetazione che li protegge dall'erosione;
  • La deforestazione distrugge gli alberi che legano il suolo alla terra e
  • I sistemi di irrigazione drenati male rendono le terre coltivate salate.


Le industrie estrattive promuovono il degrado della terra abbassando le falde acquifere, disturbando la terra ed accelerando l'erosione del suolo. Una conoscenza inadeguata della gestione sostenibile della terra, condizioni di mercato sfavorevoli nei paesi in via di sviluppo, turismo non ecologico ed altri fattori socio-economici e politici, che intensificano gli effetti della desertificazione, creano un altro tipo di impatto, Questi fattori interagiscono con le cause sopraelencate e sono spesso i motori di fondo della desertificazione antropogenica. (Desertificazione pdf, p. 14)

Disponibilità mondiale di terreno agricolo

La Banca Mondiale ha un esteso database di informazioni economiche, compreso il terreno agricolo di tutte le nazioni. Sistemando i dati grezzi del terreno agricolo totale abbiamo questo grafico:


La caratteristica più ovvia è la discontinuità nel 1992: è stato quando le nazioni della ex Unione Sovietica (EUS) hanno iniziato a riportare le statistiche alla Banca Mondiale. L'altra caratteristica ovvia è che la crescita di terreno coltivabile è stata stagnante circa da allora: per più o meno gli ultimi 25 anni l'area di terreno coltivabile non è aumentata o diminuita significativamente.

Compensare la desertificazione

Dato che stiamo perdendo 12 milioni di ettari di terreno coltivabile all'anno, come mai l'area totale rimane costante? La risposta è la conversione di terreni selvaggi in terreni agricoli.

  • La deforestazione costituisce circa 7,3 milioni di ettari all'anno (“Deforestazione: dati, cause ed effetti”). Usando i dati della Banca Mondiale dell'area forestale, stimo un tasso di perdita di circa 7 milioni di ettari all'anno (Area forestale in kmq Banca Mondiale.xslx).
  • L'area totale di paludi e pianure alluvionali si è ridotta di quasi due terzi fra il 1997 e il 2011, da 165 milioni di ettari stimati a 60 milioni di ettari (“Cambiamenti del valore globale dei servizi ecosistemici” [pdf]), quindi ipotizzate un tasso di perdita media di circa 7,5 milioni di ettari all'anno. 
  • Sommate questi numeri e ci sono almeno 14,5 milioni di ettari all'anno di terre selvagge convertite ad usi umani, probabilmente in gran parte per l'agricoltura. 


Terreno coltivabile per persona

Gli esseri umani stanno distruggendo il suolo ad un tasso di 12 milioni di ettari all'anno e stiamo compensando distruggendo foreste e terre umide ad un tasso paragonabile. Ma tutta questa distruzione del mondo naturale ci permette di tenere il passo di una popolazione umana sempre crescente? Ecco i grafici di popolazione umana e terreno coltivabile mondiale. Ho messo insieme la traccia del terreno coltivabile aggiungendo il delta della EUS dal 1991 al 1992 (229.924.500 ettari) a tutti i valori precedenti il 1991, il che da una curva tollerabilmente dolce. (Facendo l'analisi coi soli dati dal 1992 in avanti il risultato non cambia di molto). 


Con questi due insiemi di dati è facile calcolare il terreno coltivabile pro capite.


Questo grafico chiarisce che il terreno coltivabile pro capite sta monotonicamente diminuendo. Il declino non è lineare; di fatto è quasi perfettamente esponenziale, con R2 = 0.996 come valore di default di Excel per la misurazione della curva. Attualmente, il mondo ha 0,2 ettari di terreno coltivabile per persona, sceso dallo 0,4 del 1962. Estrapolando la curva esponenziale, scenderemo a 0,1 circa intorno al 2050 e a 0,05 per il 2100. Quindi ogni 50 anni il terreno coltivabile pro capite declina della metà. Per il 2100, ogni persona sarà sostenuta da soli 0,05 ettari di terreno agricolo. 

Una nota sulla deforestazione

All'attuale tasso di esaurimento (7,5 milioni di ettari al giorno), le terre umide selvagge e le pianure alluvionali saranno sparite entro un decennio, quindi gran parte della conversione di terre selvagge proverrà dalle foreste. Una volta finite le terre umide, avremo bisogno di aumentare il tasso di deforestazione. Ipotizzando che le terre umide convertite abbiano lo stesso rendimento agricolo delle foreste convertite, il tasso di deforestazione sarà quasi doppio. Usando i dati della Banca Mondiale sull'area forestale, stimo che agli esseri umani serviranno circa 550-650 anni per bruciare tutte le foreste che rimangono al tasso attuale; metà tempo se il tasso al quale si brucia raddoppia quando la disponibilità di terre umide/pianure alluvionali finisce. Il declino improvviso dell'area forestale nel 2011-2012 potrebbe essere l'inizio del passaggio dalle terre umide/pianure alluvionali verso la deforestazione. 

Intensificazione agricola

Nutrire la popolazione umana in costante crescita richiede la continua distruzione di terre umide, ma richiede anche un'intensità agricola in costante aumento: se, nel 2050, il terreno coltivabile pro capite è la metà del valore attuale, il rendimento delle colture deve raddoppiare per conservare lo status quo. Ma l'intensificazione agricola potrebbe aumentare il tasso di desertificazione e anche senza considerare il problema del degrado del suolo, ci sono dubbi seri sul fatto di aumentare i rendimenti agricoli per tenere il passo della crescita della popolazione (vedi Grafico del giorno: il gap della produttività agricola globale 2010-2050; Grafico del giorno: produzione globale di cibo prevista per l'anno 2050).

E' possibile avere i dati e i grafici relativi qui: Terreno coltivabile (ettari) Banca Mondiale.xlsx.