domenica 14 ottobre 2012

Clima: siamo ad una situazione tipo 11 settembre?

Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di Massimiliano Rupalti



Il Polo Nord non è mai stato libero dal ghiaccio negli ultimi 10 milioni di anni almeno, ma potrebbe diventarlo nei prossimi anni. Quello che abbiamo visto quest'estate è sufficientemente drammatico da spronare la gente ad agire per combattere il cambiamento climatico? Apparentemente no. 


Forse arriverà il momento in cui tutti si renderanno conto della drammaticità della situazione climatica. Qualcosa accadrà. Qualcosa di così grande, così orribile, così terrificante che la gente guarderà la televisione dicendosi: “sta accadendo ora, sta accadendo a noi!”. Quella potrebbe essere una situazione tipo "11 settembre” o, forse, tipo “Pearl Harbour”. A quel punto potremmo finalmente cominciare a fare qualcosa contro il cambiamento climatico. 

D'altra parte, il momento di shock sul clima potrebbe anche non arrivare mai. Sono già accadute un sacco di cose orribili e terrificanti e la maggior parte della gente le ha malapena notate. Pensate quello che è successo al Polo Nord quest'anno. Una tale riduzione del ghiaccio polare non era mai accaduta su questo pianeta negli ultimi 3 milioni di anni, forse nemmeno negli ultimi 13 milioni di anni. Non è una cosa abbastanza drammatica? Apparentemente no, perché la stampa ne ha parlato a malapena. 

Gran parte della gente sembra non essere in grado di unire i puntini, di vedere la relazione fra il cambiamento climatico e tutto quello che ci sta accadendo intorno. Bolliremo ogni estate un po' di più sempre aspettandoci che la successiva sia migliore? Finiremo il petrolio dando la colpa alla speculazione? Moriremo di fame dando la colpa alla crisi finanziaria? Abbiamo già cancellato le preoccupazioni ambientali dall'agenda politica, soppiantate da quelle per la crisi finanziaria, per il costo della benzina, per il lavoro, la sicurezza e tutto il resto. Quindi, come reagiremo alla crisi climatica in arrivo? Forse chiudendoci ancora di più nel negazionismo. 

Molti secoli fa, Rutilio Namaziano ci ha lasciato una testimonianza del tempo della caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Vedeva il disastro tutt'intorno: Roma saccheggiata, le strade distrutte, le legioni sconfitte, la gente che moriva. E tuttavia non riusciva a capire le ragioni di quello che stava vedendo. Vedeva tutti questi eventi come se fossero temporanei capovolgimenti di fortuna. Roma era stata in difficoltà in precedenza e Roma sarebbe stata di nuovo grande, diceva.  

Nessuno dei responsabili durante gli ultimi decenni dell'Impero capiva cosa stesse accadendo (forse con una eccezione). Potevano soltanto continuare a fare quello che facevano prima, sempre nella speranza che l'anno successivo sarebbe andata meglio di quello precedente. Forse questo sarà anche il nostro destino.