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martedì 16 febbraio 2016

Cosa? Io preoccuparmi del picco del petrolio?

Da “artberman.com”. Traduzione di MR

Postato su The Petroleum Truth Report il 27 dicembre 2015

Di Art Berman

Il Congresso la settimana scorsa ha messo fine al divieto di esportazione di petrolio greggio degli Stati Uniti. Apparentemente non c'è più una ragione strategica per conservare il petrolio perché la produzione da scisto ha reso di nuovo grande l'America, O perlomeno questa è la storia che i politici allergici alla realtà e i loro elettori preferiscono. La legge di politica e conservazione energetica del 1975 (EPCA) che ha proibito l'esportazione di petrolio greggio è stata la cosa più prossima ad una politica energetica che gli Stati Uniti abbiano mai avuto. La legge è stata approvata dopo che il prezzo del petrolio è aumentato da 21 dollari a 51 dollari (in dollari del 2015) in un mese (il gennaio del 1974) a causa dell'embargo arabo sul petrolio.

La EPCA non ha solo proibito l'esportazione di petrolio greggio ma ha anche istituito la Riserva Petrolifera Strategica. Entrambe le misure erano intese a mantenere più petrolio internamente per rendere gli Stati Uniti meno dipendenti dalla importazioni petrolifere. E' stato stabilito un limite di velocità nazionale di 90 km/h per spingere alla conservazione ed è stata fondata la IEA per controllare meglio e prevedere la fornitura globale di petrolio e le tendenze della domanda. Soprattutto, il divieto di esportazione riconosceva il declino dell'offerta interna e l'aumento delle importazioni che avevano reso vulnerabile la nazione alla disgregazione economica. La sua abrogazione, la scorsa settimana, suggerisce che non c'è più alcun rischio associato alla dipendenza da petrolio straniero.

martedì 6 gennaio 2015

Il crollo dell'industria petrolifera

DaThe Guardian”. Traduzione di MR

Un articolo di poche settimane fa, reso estremamente attuale dall'ulteriore crollo del prezzo del petrolio (UB 

Le aziende petrolifere del Regno Unito affondano mentre il prezzo del petrolio cade

Le insolvenze fra le società di servizi di petrolio e gas del Regno Unito triplicano nel 2014 fra paure di crollo della domanda e eccesso di offerta




Piattaforma petrolifera nel Mare del Nord. Il greggio Brent ha chiuso al di sotto dei 62 dollari al barile venerdì, il minimo in cinque anni e mezzo. Foto:  Alamy

La caduta del prezzo del petrolio ha portato le insolvenze fra le società di servizi di petrolio e gas a triplicare finora quest'anno, mentre ulteriori progetti per 55 miliardi di sterline sono riportate sotto minaccia. Il greggio Brent ha chiuso al di sotto dei 62 dollari al barile venerdì, il minimo un cinque anni e mezzo, fra paure di crollo della domanda ed eccesso di offerta, mentre l'economia globale rallenta. Una decisione  del mese scorso dell'OPEC, che fornisce circa il 40% del petrolio mondiale, di mantenere la produzione invariata nonostante il crollo del prezzo è servita solo a far scivolare il greggio ancora più in basso. Domenica, il ministro per l'energia degli Emirati Arabi Uniti, Suhail Al-Mazrouei, ha detto che l'OPEC non taglierebbe la produzione di greggio nemmeno se il prezzo scendesse a 40 dollari al barile. Ad una conferenza a Dubai, ha detto a Bloomberg: “Non cambieremo idea perché sono scesi da 60 a 40 dollari. Non stiamo puntando il prezzo, il mercato si stabilizzerà da solo”.